Ovvero l'evoluzione moderna del cittadino di Fiumicino

lunedì 2 agosto 2010

I giochi dei Romani ... le Pupae i Secchielli e i Castelli di Sabbia

Il gioco: un tema affascinante che occupa una parte importante della nostra vita. Anche se non tutti lo hanno praticato allo stesso modo, non esiste uomo che non abbia passato una parte del suo tempo giocando. 
Il neonato e l’uomo adulto non hanno le stesse preferenze e non si rilassano allo stesso modo: per il bimbo in fasce il sonaglio o l’animaletto colorato sono un‘introduzione alla vita, ai suoni semplici e familiari, alla distrazione ed al godimento puro di un oggetto desiderato, mentre, in età matura, si comincia a cercare giochi più complicati che richiedano una certa abilità e prevedano una competizione.
In tutte le epoche il gioco infantile fu un’ottima preparazione alla vita.
Così, se un tempo i ragazzini si esercitavano con arco, frecce e trappole, oggi i giovanissimi si sfidano con il web, con i videogames: d’altra parte essi sono un’ottima preparazione ad affrontare tutta una serie di operazioni e problemi che richiedono concentrazione, rapidità di decisione e coordinazione di movimenti. Ogni epoca del mondo ebbe i suoi giochi ed essi furono sempre vari e adattati all’età ed al sesso dei giocatori. Come si giocava nell’antichità e quali fossero i giochi preferiti in quei tempi, lo vediamo dagli oggetti che emergono dagli scavi e dalle rappresentazioni che si trovano nella ceramica e nei bassorilievi posti ad ornare le tombe dei piccoli defunti.
Gran parte delle attività ludiche dei bambini romani era improntata sull'imitazione delle imprese dei grandi e nei giochi di gruppo questo dava spazio all'inventiva dei piccoli, i quali si improvvisavano attori e mettevano in scena vere e proprie parate militari ( infatti la preferenza era data all'imitazione di gesta belliche).
I ragazzi delle classi più elevate disponevano invece di veri e propri giocattoli commissionati dai loro genitori a esperti artigiani; come i cerchi (orbis, trochus) da far correre con la bacchetta (clavis), le trottole (turbo), i carrettini a forma di animale con ruote, bambole (pupae).


Necropoli di Porto
Facciamo ora un salto in avanti e arriviamo ai giorni nostri. 
Particolare del sarcofago nella
Necropoli di Porto
Cosa ci hanno lasciato gli Antichi Romani nel nostro territorio? Il sito archeologico dei Porti di Claudio e di Traiano, La Necropoli di Porto, le Terme di Matidia, la Capitaneria del Porto di Claudio.
Purtroppo le tracce del loro passato sono sempre meno valorizzate, abbandonate all'incuria, la loro conservazione è lasciata al proprio destino. Ciò per far posto ad ambiziosi piani di sviluppo e di progettazione di opere ed infrastrutture di altissimo impegno economico. Secondo quanto scrive un famoso autore nel suo libro "Per l'altro mare aperto": “I contemporanei rifiutano la trasmissione della memoria preferendo vivere il presente. Cade così il senso della felicità e di conseguenza il progetto di un futuro da costruire”. La discussione è aperta ...


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